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5 euro e 2 cent

Non se ne vedono tutti i giorni di mezze pazze in abito da sera col rimmel slavato dal diluvio universale alla guida di un carrello pieno zeppo di schifezze mal assortite scaricare tutto in cassa e dire: “E mo’ come pago?”
Questo deve aver pensato il marocchino delle rose in coda alla stessa cassa sabato sera.

Si è perso l’inizio della giornata di quella mezza pazza, o anche solo la mezz’ora prima, altrimenti proverebbe almeno un pizzico di compassione per lei.
Il marocchino delle rose, infatti, non sa che la mezza pazza, dopo

  • aver caricato in auto figli 1,3,5 e 6 + 2 pacchetti regalo + 3 ombrelli + vari generi di sopravvivenza tipo un fumetto sennò mi annoio
  • aver scaricato alla festa di Cresima 1 figli 1,3,5 e 6 + pacchetto regalo 1 + 3 ombrelli + vari generi di sopravvivenza tipo un fumetto sennò mi annoio
  • aver ingurgitato avanzi di panini, raccolto briciole di patatine, chiacchierato nel frattempo bevendoci su fondi di Coca Cola, esser scivolata sulla torta, aver bucato le calze nuove, sempre con un occhio all’orologio e l’altro un po’ strabico-radar tipo GrandeFratelloMammaTiVede
  • aver ricaricato in auto figli 1,3,5 e 6 + amichetta 1 (dimenticando tappa amichetta 2) – 3 ombrelli + vari generi di sopravvivenza tipo un fumetto sennò mi annoio
  • aver scaricato alla festa di Cresima 2 figlia 1 + amichetta 1 (poffarbacco, dove ho lasciato amichetta 2?!) + pacchetto regalo 2
  • aver individuato il primo discount di dubbio gusto in una traversa sperduta al confine col Regno del Trash dove – a posteriori se lo ricorda perfettamente – nel 2018 aveva acquistato le gommose alla fragola da mangiare durante il travaglio del figlio 4
  • aver scaricato dall’auto e ricaricato direttamente nel carrello (previo ritorno in auto per la maledetta monetina) figli 3,5 e 6 – 3 ombrelli che quando ti servono li hai sempre dimenticati da qualche parte – fumetto antinoia (assicurando alla figlia 3 che non ci sarà modo di annoiarsi, visto che il discount non rientra nella categoria del vagamento religioso)
  • aver riempito il carrello di schifezze mal assortite che figlio 6 ha parzialmente assaggiato e figlio 5 ha per il restante parzialmente schiacciato o lanciato fuori dal carrello
  • essere arrivata in cassa 5 minuti prima della chiusura in derapata sui tacchi e aver scaricato tutto il carrello alla rinfusa aspettandosi come minimo una OLA

si è ricordata all’improvviso che la sera prima le avevano rubato il Bancomat (mondo infame). E così, raccogliendo un ultimo straccio di bon ton, la mezza pazza ha chiesto al cassiere come potesse pagare, alludendo all’infausta vicenda, alla prole scellerata e alle schifezze mal assortite ormai depositate in cassa. Forse sperava in un po’ di tenerezza del cassiere, o nel suo sfinimento del sabato sera.

“Non proprio beni di sopravvivenza” deve aver invece pensato il cassiere a fine turno. O forse l’ha proprio detto.
E in effetti sulla striscia nera arrancavano in ordine confuso:

  • 2 confezioni di lamponi e mirtilli dal prezzo al kg irriverente
  • 1 confezione di cereali formato Appuntamento sotto il letto
  • 1 candelina musicale che figlia 3 aveva arraffato di soppiatto
  • 2 litri di latte
  • 1 confezione di gommose alla fragola in ricordo dei tempi antichi
  • 3 confezioni di stuzzichini surgelati
  • figlio 6 evaso dal carrello fosse mai che il cibo gli scappasse sotto il naso

E insomma, sotto gli sguardi di spazientita disapprovazione del cassiere e del marocchino delle rose, la nostra mezza pazza sui tacchi ravana nella borsa e mestamente si avvia a ritroso. Via i cereali formato XXL, via le gommose alla fragola, via gli stuzzichini surgelati per l’aperitivo di domani, via mirtilli e lamponi che tanto ormai erano marmellata. La candelina musicale non può darla via per evidenti ragioni, il figlio nemmeno. Il latte lo tiene per darsi un tono.

“Ecco qui, non abbiamo che 5 euro e 2 cent.”

Che poi è quello che le capita quasi tutti i giorni a sta mezza pazza.
Di infilarsi nei tacchi per darsi un tono e scoprire che ha le calze bucate.
Di ricorrere a qualche trucchetto ipercalorico per svangare i soliti capricci.
Di sentirsi assolutamente sproporzionata rispetto alla vita che tutti i giorni la chiama per nome.
Di scoprirsi guardata da Uno che ha le chiavi dell’intero discount e invece incuriosito la lascia fare (e sotto sotto fa il tifo per lei).

“Tenga pure il resto.” Le dice ogni volta a fine giornata.
E sono sempre più di 12 ceste.



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