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A passo d’uomo

Come sono nati l’Universo, il Sole, la Luna e la Terra? A queste domande hanno risposto per lungo tempo i miti, racconti fantastici con cui gli uomini tentavano di dare una spiegazione a quanto appariva loro incomprensibile… Ma oggi gli scienziati… 
Così il libro di storia di Bea mi liquida l’epoca dei miti e degli eroi. Come fossero passi a tentoni nel buio prima dell’avvento di Google.
Ripenso con nostalgia a Orfeo ed Euridice, Aracne e Pandora, Icaro e Narciso, che hanno popolato il mio universo di bambina e non più tanto.
Ripenso a tutta la carovana di uomini curiosi e di navigatori infaticabili e di anime inquiete, alle lavagne zeppe di calcoli e alle notti insonni, ai tentativi di volo e alle mappe ridisegnate, ai fossili, ai frattali, ai numeri primi, alle rime baciate. Chilometri di passi dietro una stella.
E mi chiedo perché, visto che un giorno, dall’altra parte del Cielo, capiremo tutto in un battito di ciglia, e ci rideremo su, o ci prenderemo in giro, o capiremo di essere stati a un passo dal vederci chiaro.  

I miei bimbi amano andare a gattoni, rotolarsi per terra e fare l’angelo nella neve.
Io no. Troppo sporco, troppo freddo, troppo a terra.
Costruisco torri di Babele per guardare dall’alto, smonto e rimonto le cose alla ricerca di un senso, spolpo le mele in fretta per arrivare al succo.

Perciò mi piace il Natale.
Perché di nuovo posso stupire di un Dio che si fa minuscolo: per andare a gattoni, rotolarsi per terra e fare l’angelo nella neve. Per conoscere le cose a passo d’uomo e scoprire che effetto fa guardare le stelle Nasinsù.

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