Grazie a Dio siamo insieme. Saremmo scemi a lamentarci.
Però un pochino ci manca quell’andar via per poi ritrovarci. Quel darci appuntamento al suono della campanella (“C’è la mamma! Hai portato la merenda? Che hai fatto di bello oggi a scuola?”), quell’attendere alla sera la chiave del papà nella toppa (“Quando torni? Bentornato! Com’è andata?”).
Ci rimane il risveglio del mattino (più o meno faticoso al buon cuore del gallo). “Buongiorno! Che bello rivederti! Hai dormito bene?” Adesso che ti ho ritrovato sarà davvero un buon giorno. E si riparte.
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