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U come Una cosa alla volta

L’ABC

Non ce la posso fare.

Se siamo a tavola e vado un attimo a spegnere l’asciugatrice, la casa mi risucchia e dopo mezz’ora viene qualche figliolo a cercarmi.
Il tè messo nel micro alle 7 aspetta invano che lo ritrovi ore dopo, ormai freddo, mentre vago alla ricerca disperata di un calzino.
“Aspetta solo 5 minuti, poi me lo racconti. (Disse la mamma al pesce rosso.) Adesso a tuo fratello scappa la pipì.”
E in quei 5 minuti la cena brucia, la mail resta in bozza e dimentico quali compiti ho caricato e quali no. “Scusami, amore, stavi dicendo?”

Io adoro il punto fermo. Ma. Faccio. Fatica. A. Stare. Seduta.

Il papà invece sa fare solo una cosa alla volta. Silenziando tutto il resto. 
Perciò i compiti meglio farli con lui, perché li fa come se non avesse nient’altro da fare.
E anche giocare, non chiedetelo alla mamma. Soprattutto se si tratta di un interminabile sfidone a Monopoli e c’è un trattorino arraffatutto nei paraggi.

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