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Cambiare aria

alghe azzurre

Lo so, sto per dire una banalità, ma la scrivo qui giusto per ricordarmela.
Una roba talmente ovvia che neppure la spiegano al corso base per genitori, se no uno si offende e chiede indietro i soldi.
La leggevo proprio ieri ripassando l’età paleozoica: che la vita sulla terra si sviluppa grazie alle piante che producono ossigeno.

La preado ormai è fuori controllo, sbuffa e inveisce ogni volta che noi over 18 apriamo bocca. Va avanti a discutere per ore, di minuzie. Tutta sua madre. Con la differenza che suo padre le dà pure corda. E non è che nel 2022 le puoi dire “Perché sì e basta. Perché sono tua madre. Perché lo dice il Papa” (i bambini di trent’anni fa erano convinti che il Papa si fosse espresso anche sui broccoli e alla fine cedevano)…

D’altronde poverina, è da quando ha 18 mesi e un fratello a carico che le si ripete continuamente: “Perché tu sei la più grande! Ma perché non ti comporti da grande? Ormai sei grande!” Ne avrà pure le scatole piene.

Insomma, questa storia delle alghe azzurre e degli organismi unicellulari e dell’aria sulla terra, noi l’abbiamo capita meglio dopo un mese di quarantena e due di coabitazione in taverna. Che il sole è un bene prezioso, e che l’aria a forza di respirare sempre la stessa diventa tossica.
Ci si ingarbuglia nelle solite discussioni come uno stanco ritornello: “Perché io… perché tu… E allora io, e invece tu…” Compresi gli over 18 a dirla tutta.

Bisogna cambiare aria, ecco la banalità.
Lo diceva pure mia mamma, che quando eravamo malati ci sbrandava alle 6 del mattino per arieggiare la stanza. Quello e un bell’uovo sbattuto e si tornava a scuola, altro che T0 e T5.

E così succede che in un pomeriggio di noia la nostra preado (che di anni ne ha 8 e mezzo, ma è così dalla 37a settimana di gestazione, quando la costrinsero a mettere la testa a posto) mette il naso fuori, vede che c’è il sole e dice: “Voglio andare a trovare un’amica! Da sola!” Eccolo lo spiraglio.
Per fortuna l’amica abita a 10 minuti da qui, basta imparare 3 strade ed è quasi impossibile perdersi o farsi male. Sempre che non ci s’imbatta in un unicorno.
Per fortuna la mamma dell’amica è un’amica della mamma ed è solo contenta di averti a merenda, perché anche lei ha una figlia preado che sbuffa e si annoia e non crede più alla storia dei broccoli e del Papa e anche lei non mette fuori il naso da un mese e anche lei ha consumato tutta la razione di aria domestica.

Così, alla fine della giornata:

  • La preado ha cambiato aria
  • La mamma della preado ha cambiato aria
  • La mamma dell’amica della preado ha cambiato aria
  • La preado ha fatto una cosa da grande senza che nessuno le rifilasse la storia che è grande
  • La preado si è sentita ripetere le stesse identiche cose che dicono tutte le mamme ma questa volta non ha sbuffato, anzi

Morale, scritta a 4 mani con una preado:

  1. Le mamme delle amiche sono molto più simpatiche di mia mamma
  2. Le figlie delle amiche sono molto più simpatiche di mia figlia
  3. Mia mamma, che è sempre così antipatica, diventa quasi simpatica quando ci sono in giro per casa le mie amiche

Perciò:
Grazie alle mie amiche mamme che accolgono mia figlia a casa loro.
E grazie anche alle mie amiche mamme che mandano le loro figlie a casa mia.

Mi stupisco sempre quando vedo sbocciare nei miei figli cose che non ho seminato io.

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