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Il mondo è bello perché è vario!

L’oratorio estivo è l’inclusione fatta ciccia. E se non ci credete fatevi un giro all’oratorio estivo.
Magari passando per il parchetto sotto casa nostra all’indomani degli esami di terza media, dove orde di adolescenti con gli ormoni a palla e le ascelle pezzate si lanciano gavettoni e frasi oscene, festeggiando l’inizio del cazzeggio estivo. Molti di loro ci passeranno tre mesi in quel parchetto, tra mozziconi e birre abbandonate, sradicando panchine e vandalizzando le altalene dei più piccoli con i soliti ghirigori dell’amor cortese.
Eh già, il mondo è bello perché è vario!

Se fossi don Bosco me li prenderei sottobraccio quei ragazzetti e me li porterei a mangiare pane e salame, ma siccome non lo sono nemmeno di striscio inveisco come una mamma isterica di 6 assidui frequentatori di altalene e panchine. “Spegnete immediatamente quel falò o tempo zero chiamo la Polizia!” (che non mi ricordo mai qual è il numero da fare, ma la frase comunque un certo effetto la fa). Infatti mi becco un coro di insulti, ma il falò lo spengono. Con l’acqua sottratta alle nostre docce corte.
Il mondo è bello perché è vario! E poverina tua madre.

Mi piace un sacco l’oratorio estivo. È la mamma Rita di tutte quelle mamme che accalcate alle 17 fuori dal cancellone sparlano dei preti e delle catechiste e pure dei chierichetti, perché hanno detto e hanno fatto e mio figlio mannaggia a loro non l’hanno messo nei gialli, ma sai lui si diverte tanto e poi costa la metà del centro estivo comunale e a casa si annoia che ci vuoi fare e gli danno pure il ghiacciolo a merenda. E mica ti chiedono l’ISEE o se vai a Messa la domenica. Tutti dentro, belli e brutti, ricchi e poveri, sporchi e più sporchi, che il mondo è bello perché è vario, e il diavolo ha paura della gente allegra!

Mi piace l’oratorio estivo perché dentro c’è davvero di tutto: come ai pranzi di Natale, come alla GMG, come al parchetto sotto casa, come nelle scuole di quartiere. Mangi quel che passa la mensa e parli la lingua del tuo compagno di banco, ti becchi gli scioperi dei bidelli che sono un sacrosanto diritto e pure la chiusura per seggio elettorale. Impari che Dio ha mille nomi ma Lui il tuo lo conosce benissimo. In ogni classe c’è almeno un amico che non può restare indietro, così tutti devono rallentare un po’.  

Mi piace un sacco l’epoca in cui vivo. È un’epoca ferita e confusa, e se fossi Dio depennerei il Covid, la guerra, e pure le zanzare. Ma è un’epoca che si fa tante domande, ritratto onesto più di allora del guazzabuglio che è il cuore umano. Alcune questioni sono toste, te le becchi tra capo e collo senza preavviso e ti mandano un po’ in crisi, ma sono sempre una bella spinta per camminare. Si urla tanto, è vero, ma perché ognuno è libero di dire la sua e non sempre prima di aprire bocca è andato a scuola di gentilezza. Però, almeno dalle nostre parti, nessuno ti dà in pasto ai leoni o ti cuoce a fuoco lento.
Il mondo è bello perché è vario! Non voglio chiuderlo fuori perché fa paura!

E così, alla prima settimana di oratorio estivo, i pargoli hanno imparato tante di quelle parolacce da far arrossire un birrificio intero. Cose che succedono se te ne vai in giro per il mondo.
Alla seconda, li hanno presi in giro perché venivano dall’altro lato del binario. Cose che succedono se non te ne vai in giro per il mondo.
Alla terza, i ragazzini delle medie gli hanno rubato il pallone e i soldi della granita. Cose che succedono se frequenti il parchetto sotto casa, o i tuoi fratelli più grandi.
Alla quarta ridacchiavano di questioni a me ignote fino alla maggiore età e forse oltre. Cose che succedono e basta. Solo che non ero pronta, e mi è venuto un coccolone, lo ammetto.

Mi sa tanto che l’inclusione è un abbraccio, e se non stringe un po’ sono solo parole.
Il mondo è bello perché è vario! E che Dio ce la mandi buona!

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