La via della guarigione è sempre un infinito perdono. Un articolo prezioso di don Luigi M. Epicoco (con una foto orribile)
Ho vissuto un bel pezzo della mia vita in ambienti malsani. Oggi posso dirlo senza troppi giri di parole.
Metà o due terzi non fa differenza, si tende a pensare che gli anni sprecati siano i migliori.
Oggi so che non è così.
Ho perdonato? Non ancora. Ma so che quando accadrà sarà per dono.
Nel frattempo cammino dentro due scarpe: gratitudine e speranza. Un piede che poggia senza paura che tutto frani e l’altro che avanza mollando la presa. Un passetto alla volta.
Alle spalle si allunga e si accorcia la mia ombra: mi ricorda che ho una pelle e che cammino contro luce.
Oggi so di aver ricevuto ben più di quello che mi è stato rubato.
Di essere amata, nonostante tutto, senza dovermelo meritare.
Oggi so pure che molto di più mi è perdonato.
Chi ferisce spesso è ferito, chi è ferito ahimè tende a ferire. In un’infinita catena di torti, se non la inceppa il perdono sparigliando il finale.
Ci sono giorni in cui, pur sapendo quanto fa male, sono muro e non casa. Sono i giorni in cui dimentico di essere amata, e altrettanto perdonata.
Ma l’Amore cura, se lo si lascia fare.
Non esistono storie già scritte.
Buona Festa del Perdono, che è una Porta sempre aperta.