Vai al contenuto

Riposare, cioè so-stare

“Ma tu lo vedi quanto siete belli?” mi scrive una cara amica commentando una nostra foto.
“Poco. Solo quando sto ferma e zitta” rispondo sovrappensiero.
Lei ride di gusto, come si ride per le cose molto serie.

Ferma non ci sto quasi mai, zitta ancora meno.
Adesso capisco perché il buon Dio si era preso un giorno di riposo dopo tutto quel dire e quel fare. E perché lo avesse imposto a noi poveretti qui sulla terra. Centellinando persino il numero di passi, l’apri e chiudi del frigo, i giri dell’asinello, gli spiccioli da contare, il pane da infornare.

Lascia stare, figlio mio, rimanda, datti pace.  
Piega le ginocchia e guarda i tuoi figli occhi negli occhi.
Parla sottovoce.
Non puntare la sveglia.
Cena a lume di candela.
Mangia dallo stesso piatto con chi ami.
Cedi al sonno, che a te ci penso io.

E tu, buon Dio, come riposi?  
Te lo chiedo sul finire di un’estate che finisce sempre troppo presto, all’avvicinarsi dell’ennesimo weekend fatto di incastri, di pretese, di aspettative che poi deludono. Te lo chiedo al lunedì quando tutto ricomincia più veloce di prima e già sono in ritardo.
Anche tu ti riprometti ogni volta di staccare? Di stare altrove, di sgombrare la testa? Anche tu vorresti smettere per un giorno di essere Dio, chiudere per ferie e tanti saluti?
O forse invece te ne stai fermo e zitto? Non lontano, nell’alto dei cieli, ma schiena a terra, con il naso tra l’erba, per sentire le tue creature piccolissime brulicare, starnutire, respirare, sgambettare, e poter dire “Wow, che bello! Domani lo rifaccio!”

Tu non stacchi, smetti. Shabat.  

Insegnami, buon Dio, a non scappare.
sto, stas, steti, statum, āre
Insegnami a riposare schiena a terra, contando le cose belle. Le minuscole solite cose fatte dal lunedì al venerdì. Da quando suona la sveglia fino al bacio della buona notte.
Un bacio anzi tre, come ai miei figli bambini.
Uno sulla fronte, per le buone idee e per i crucci da lasciar andare.
Uno sugli occhi, che da lì arrivi al cuore, per tutto l’amore restituito.
Uno sulle mani, per quanto di buono anche oggi hanno saputo impastare.

Condividi con i tuoi amici se ti piace!
Sottoscrivi
Notificami

0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti