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Una storia tutta tua

Hai visto quella scultura, papà? Un giorno anch’io ne farò una così bella!
E guarda quella cupola, è meravigliosa! Anch’io da grande voglio progettare degli edifici!
Ma quante cose vuoi fare? Vuoi essere scultore o architetto?

Mi chiamo Leonardo di ser Piero da Vinci…

E tu, Camilla, cosa vuoi essere da grande?
Io voglio essere Camilla!

E mi tornano in mente certe storie di strade da indovinare, di bivi da azzeccare, di disegni da comprendere e di forme in cui incastrarsi.
Come se la vita fosse scelta per me da un altro, a prescindere da me e a mia insaputa, prima ancora che io fossi. Modelli standard da farsi andar bene.
Da un Altro che, guarda caso, aveva tanto di quel tempo da perdere e tanta di quella fantasia da disseminare il bagnasciuga di miliardi di conchiglie, vuoti a perdere, tutte diverse tra loro.

Indovinare, azzeccare, incastrarsi e poi restarci dentro a costo della vita. A costo di perderci il sonno e spezzarsi le ossa.

E la ragazza bellissima che non trova l’amore? La giovane vedova che non si rifà una vita? Il vecchio che si innamora? Scarabocchi? Errori di sistema? Buchi neri?

Il punto è che non esistono vite preconfezionate, esiste una vita che cresce con te giorno dopo giorno. E se una vita è la tua lo sai perché non tira, non fa paura e non ti toglie il sonno. Semmai ti stupisce.
E non esiste una risposta data per sempre e non esiste una sola risposta. Esiste un continuo sentirsi chiamare, col soprannome che conosci solo tu. Esiste un continuo annusare e riconoscere, come l’odore della focaccia a inizio estate.

Barbie avrà pure ispirato migliaia di bambine, ma tu non sei Barbie!

* Per discernimento intendiamo quella dinamica che guida interiormente colui che vive al cospetto del Signore… Un gatto è sempre un latente predatore, e quando svolge l’attività predatoria è semplicemente se stesso; un cane è un latente segugio, e quando fiuta e punta non è un’attività “speciale”, è la sua propria attività. Un figlio di Dio non ha discernimento sulla volontà di Dio perché ha letto un libro o perché si è sentito centinaia di catechesi, ma perché “fiuta” il Padre nelle cose, visto che lo conosce. Il discernimento non è un’abilità… è una relazione.  Rosini, L’arte di ricominciare, p. 28

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