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Bambini e bambini

– Portami l’asciugamano che c’è troppo vento per Valerio.
– Dai, usciamo dall’acqua che ti prendi un raffreddore.
– Etciuuuu!
– Ecco, lo sapevo. Non ti asciugare sulla manica! Aspetta che adesso papà ti prende in braccio, che la sabbia scotta.

Siamo con un sacco di amici su questo tratto del lido di Jesolo che più che un villaggio vacanze sembra un grande oratorio, con la chiesa al centro e gli animatori sempre sorridenti nelle loro magliette colorate.
26 bambini dagli 8 anni in giù, mamme e papà in netta minoranza. Ci si dà una mano e si chiude un occhio, si rallenta, si ride, si sta bene insieme.
Ma il vero spettacolo sono loro. Valerio, che di anni forse ne ha 40, ma la mamma e il papà devono abbracciarlo in due per tirarlo fuori dall’acqua e non si sa dove trovano le forze. E Sara, che oggi di anni ne compie 18 ma il suo fratellino di 6 deve allacciarle le scarpe. Il signor Gino entra in acqua su una sedia a rotelle speciale, con le ruote gialle, ed è l’invidia dei nostri bimbi. Che guardano a bocca aperta, indicano e fanno mille domande. Mai sottovoce, perché sono bambini. 

– Mamma, perché quel bambino è così basso e ha già il cellulare? 
– Papà, perché quel signore fa quei versi strani?
– Mamma, perché quella ragazza ha le braccia così corte? 
– Papà, perché lo stanno imboccando anche se è grande?

Vogliono risposte vere, perché sono bambini.
Perciò guardo a bocca aperta come loro, e imparo anch’io. 
Che noi grandi ci metteremo una vita intera a tornare bambini, e voi bambini diventerete grandi e vi dimenticherete com’era. E invece grazie a Dio al mondo c’è chi ce lo ricorda.

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