Ora, io mi dico. Per starsene così sciallato su Madre Terra, uno deve avere il cuore proprio leggero.
E infatti il fraticello apparso sull’uscio ai rintocchi dei nostri pargoli appesi alla campana, invece di tirargli dietro due sandali, ci racconta che il poverello andava a cercarsi in lungo e in largo delle dimore rocciose, dove gli era più facile toccare Dio. A volte si pescava persino una pietra dal fiume, dove arruffare preghiere e sogni. E così sdraiato nasinsù gli traboccava il cuore di gioia per la pioggia e per il sole, per il vento e per il fuoco.
E fin qui.
Ma pure per quelli che perdonano.
Laudato sii buon Dio, che ancora ce n’è in giro.
Di gente che non sta a fare i conti. Che non ti rinfaccia quante volte si è alzata stanotte. Che ringrazia per il minestrone insipido e pure bruciato. Che non ti fa pesare i chiodi storti e le scarpe in mezzo.
Di gente che si sente creatura e perdonata cento volte tanto.
Laudato sii buon Dio, per il loro cuore leggero.
Bellissimooooo! Grazie Isaaaaaa
e naturalmente auguri alla tua creatura! l’ho pensato sai!