Mentre tutt’intorno la primavera si riversa nei giardini strappando centimetri alle pozzanghere e alle nuvole, senza pensarci su googlo: PIANTE ZERO SBATTI. Scopro che – a parte quelle finte e forse nemmeno – tutte le piante, anche quelle grasse, richiedono cure. Ognuna deve ricevere la giusta dose di sole, di terra, di acqua, ognuna fiorisce solo quando ha trovato il suo posto e comunque solo se e quando ne ha voglia. E poi ci sono il caldo, la grandine, le gelate, i parassiti, le api, i merli, le lune. I rami secchi, le radici morte, i tronchi storti, i frutti bacati.
Scopro così che sono una pigrissima teorica dell’amore. E che, se centimetro dopo centimetro la vita non mi avesse portato fin qui, nella mia intricatissima jungla di ho fame ho sete mi annoio mi scappa la pipì, me ne starei ancora a lucidare con cura la mia collezione di piantine zero sbatti che non fioriscono mai.